Come tutti i settori, anche quello dei giocattoli sembra aver subito il duro colpo del Covid-19. Tuttavia, secondo diverse analisi, tra i produttori e i rivenditori di giocattoli c’è un sentiment positivo per quel che potrebbe accadere a Natale, periodo in cui gli operatori sperano di arrivare a livelli di vendita non dissimili a quelli dello scorso anno, soprattutto se verranno valorizzati opportunamente quei prodotti che rafforzano il concetto di gioco in famiglia.
Dunque, salvo sgradite sorprese, anche quest’anno il mercato potrebbe raggiungere un fatturato di 1,5 miliardi di euro. A patto che, evidentemente, sul mercato non si abbattano altre notizie negative, e tenga il reddito delle famiglie, già messo a durissima prova dalla pandemia.
Ricordiamo che in media le vendite natalizie pesano per quasi il 40% del fatturato delle imprese che operano nel settore ei giocattoli, e che però alcuni operatori proprio a Natale realizzano i tre quarti del proprio business d’anno. Nella prima parte dell’anno le vendite in Italia hanno visto un calo del 14% e le performance dei mesi di marzo, aprile e maggio sono state impattate dal lockdown e dal blocco imposto dal governo alla vendita di molti prodotti di consumo non food tra cui i giocattoli in canali di vendita come la Gdo.
Non è un caso che, proprio per quanto sopra, gli acquisti si sono spostati sulle piattaforme di commercio elettronico: nelle settimane della chiusura le vendite online sono cresciute a doppia cifra e due milioni di compratori hanno fatto la loro prima esperienza di acquisto digitale. Difficile che questi consumatori che hanno avuto il loro esordio nell’e-commerce proprio nel momento della pandemia, si allontanino definitivamente da tali canali.
A giugno sono invece i primi segnali positivi, con un incremento dei ricavi rispetto all’anno precedente. Vedremo, nei prossimi mesi, come si evolverà ulteriormente questo settore.