Nel nostro Paese il futuro vaccino contro il Covid-19 non sarà obbligatorio. Ma in Italia quante persone si vaccinerebbero contro il Covid se non ci fosse – come pare sempre più probabile – un obbligo di legge?
Stando a quanto affermano recenti analisi, sarebbero sette italiani su dieci. In generale nei Paesi più grandi – dalla Francia agli Usa – lo farebbero 61 al 75 per cento della popolazione con una porzione sostanziosa (dal 20 all’11 per cento) che invece sono pronti a dire no, per varie ragioni.
Peraltro, si tenga conto come non è certo marginale nemmeno la fetta degli indecisi, considerato che oscilla tra un minimo del 9 a un massimo del 19 per cento, e in Italia risulta essere particolarmente consistente, pari al 18 per cento.
Questi sono i principali risultati di un sondaggio condotto sui cittadini di Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, contenuto nello studio messo a punto dai ricercatori dalla banca tedesca Deutsche Bank, che ha sicuramente il merito di fornire un primo assaggio del dibattito che presumibilmente si scatenerà con l’arrivo del vaccino e con l’intenzione della stragrande maggioranza dei Paesi, compresa l’Italia, di non rendere obbligatorio il vaccino al Covid-19.
Ora, se si dovesse veramente arrivare a una vaccinazione di massa nella primavera del prossimo anno, con le prime dosi del farmaco che saranno distribuite ottimisticamente entro la fine dell’anno (ma non sono certamente non ipotizzabili degli slittamenti), in Italia il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiaramente parlato di milioni di dosi per anziani e operatori sanitari, a cui dovrebbero andare le prime ondate di vaccinazione. Terminate queste dosi, la questione diventerà molto più complessa, perché per poter arrivare a disporre dell’ambita immunità di gregge bisognerà arrivare al 75% delle persone vaccinate e, stando ai sondaggi più recenti, tale proporzione non è affatto scontata.