Processo Alto Piemonte. Rapporti tra la Juventus e Rocco Dominello: il capo ultrà accusato di bagarinaggio per conto delle cosche appartenenti alla ‘ndrangheta
Il patron della Juventus Andrea Agnelli ha depositato la sua testimonianza richiesta per il processo Alto Piemonte: lo ha fatto dichiarando la completa estraneità da parte sua e dei 700 dipendenti della società bianconera a qualsiasi rapporto con cosche mafiose di vario genere.
Agnelli ha in sostanza dichiarato di avere avuto solamente normali incontri tra dirigenza e tifoseria, con alcuni capi ultrà tra cui Rocco Dominello che risulta accusato di bagarinaggio per conto di alcune cosche della mafia calabrese.
Secondo Andrea Agnelli, Dominello nei rapporti intercorsi è apparso un tifoso molto garbato, mentre il legali dello stesso, Ivano Chiesa e Domenico Putrino affermano di aver chiarito tutto e che il loro assistito risulta incensurato e che è completamente estraneo agli ambienti legati alla criminalità organizzata.
Gli avvocati ritengono che Rocco Dominello sia accusato solamente per essere il figlio di Saverio, che ha scontato una condanna nel 1982, e che adesso risulta essere anch’esso accusato.
Chiesa e Putrino credono nell’innocenza del loro assistito e faranno leva anche sulla testimonianza di Andrea Agnelli, mostrando a tutti la completa estraneità di Rocco, al bagarinaggio ed ai rapporti con le cosche della ‘ndrangheta.