Pio XII esplosivo: ecco perché le spoglie del papa non si sono conservate in maniera perfetta
Pur se inizialmente restio, alla fine Pio XII accettò, ma al momento del decesso il risultato fu a dir poco disastroso: la tecnica di Lisi non soltanto non assecondò la conservazione delle spoglie del papa, ma addirittura ne accelerò il processo di decomposizione. E così, la salma di Pacelli, esposta per nove giorni su di un catafalco ai fedeli che volevano rendergli omaggio, nel caldissimo e umido ottobre del ’58, iniziò a sprigionare dei terribili miasmi che causarono anche dei malori sia tra le guardie svizzere che tra i fedeli stessi.
Fatto ancor più grave, i gas mefitici accumulatosi all’interno del corpo di Pio XII, a causa del cellophane, non avevano modo di uscirne al di fuori: e così, il torace esplose in una sorta di rombo sordo e grottesco, tra l’orrore dei cardinali e di tutti i presenti . Il viso ben presto si annerì e iniziò a sfigurarsi, tanto che il setto nasale collassò. Il corpo fu ritirato e sottoposto ormai vanamente al trattamento di altri medici, mentre Galeazzi Lisi tentò di rivendere alla stampa le fotografie del pontefice agonizzante ancora in vita. Licenziato in tronco, venne anche bandito per sempre dal Vaticano, mentre la salma di Pio XII, o quel che ne resta, riposa nelle Grotte Vaticane.