Al di là degli aspetti più evidenti, vi è una importante somiglianza tra metalli preziosi e criptovalute: entrambe le categorie hanno caratteristiche non regolamentate. L’oro è stata usata come una sorta di valuta non regolamentata in diversi momenti e in vari luoghi, divenendo via via più preziosa man mano che gli investitori non si fidavano della valuta ufficiale. Ebbene, le criptovalute sembrano essere solo un altro esempio di questa tendenza.
Non solo. L’investimento in metalli preziosi è caratterizzato da una serie di fattori di rischio che è necessario mantenere sempre bene in mente. Ad esempio, se si acquistano metalli preziosi fisici come investimento, bisogna considerare il loro rischio di trasferibilità. Il trasferimento di metalli preziosi può essere costoso dato il loro peso, le elevate tasse di importazione, e la necessità di un elevato livello di sicurezza.
Al contrario, non è necessario effettuare un trasferimento fisico con le criptovalute, oltre ai wallet per la crittografia hardware. Inoltre, lo spostamento delle criptovalute è molto più veloce e meno costoso, anche con un portafoglio hardware, rispetto all’abitudine di trasferire metalli preziosi.
D’altra parte, i prezzi della criptovaluta sono stati più volatili nel breve periodo di tempo. Una volatilità che in buona parte del tempo è determinata dll’hype del mercato. È dunque più probabile, come in parte abbiamo avuto modo di vedere in tempi più recenti, che man mano che l’investimento in criptovaluta diventa più tradizionale e più persone usano questi asset per le loro transazioni quotidiane, i prezzi delle criptovalute possano diventare più “prevedibili”.
Naturalmente, lo scenario delle criptovalute è ancora tutto da stabilire, e non vi sono certezze in questo comparto. Meglio pertanto avvicinarsi a questo settore con particolare cautela, cercando di comprendere quali possano essere i fenomeni evolutivi e, per il momento, relegando le criptovalute in una quota fortemente minoritaria del proprio portafoglio e patrimonio.