Morte architetto Sarzana: si fa sempre più concreta l’ipotesi del suicidio. Ma sono stati fermati anche due ragazzi che avrebbero preso l’arma
Continuano le indagini che riguardano la morte dell’architetto di Sarzana: l’uomo, infatti, era stato ritrovato morto sulle sponde di un piccolo fiumiciattolo che attraversa il quartiere Braida del paesino spezzino in cui abitava. Il suo nome era Giuseppe Stefano Di Negro e di mestiere faceva l’architetto.
Le ipotesi sulla sua morte al vaglio degli inquirenti sono diverse, ma ancora non è stato evidenziato esattamente cosa possa essere successo: intanto, in questi giorni saranno ascoltati anche due ragazzi che hanno ritrovato l’arma con la quale l’architetto potrebbe essere stato colpito. Pare, infatti, che i due giovani – che hanno già dei precedenti per stupefacenti – abbiano ritrovato l’arma accanto al corpo e poi consegnata alle forze dell’ordine, solo dopo un lungo ed estenuante interrogatorio. Non sono, almeno al momento, accusati della morte dell’architetto ma su di loro potrebbe ben presto invece pesare l’accusa di alterazione della scena del crimine: saranno comunque ascoltati per comprendere quale sia stata la loro parte in questo efferato episodio.
Intanto, si fa sempre più concreta e possibile l’ipotesi del suicidio: quel che appare certo, almeno dalle prime indagini, è che il cinquantenne abbia ricevuto il colpo mortale per uno sparo in bocca.