Interruzione di gravidanza: Melania Rizzoli spiega perché molti medici sono obiettori
In questi ultimi giorni è stata molto elevata la polemica che ha riguardato i medici obiettori in Italia ed il fatto che, nelle strutture ospedaliere italiane, appunto, siano decisamente troppi i medici che non consentono di procedere all’interruzione volontaria di gravidanza. Che comunque, secondo quanto è stato stabilito dalla legge, deve avvenire nel più breve tempo possibile e mai oltre i tre mesi di gestazione (salvo alcuni rari e gravi casi in cui è necessario intervenire).
L’interruzione volontaria di gravidanza è, senza alcun dubbio, qualcosa che rischia davvero di provocare disturbi anche psicologici alla gestante, che è consapevolizzata relativamente al fatto che con l’aborto si procede alla distruzione di una vita. Ma negli ultimi giorni se ne è molto parlato dopo che una ragazza che voleva effettuare un’interruzione volontaria di gravidanza in Veneto, ha trovato ben 23 ospedali che non le hanno permesso di procedere.
Eppure, l’aborto in Italia è consentito dalla legge, la legge 194, che rischia di trovare sempre meno persone pronte e disposte a rispettarla. In difesa dei medici obiettori di coscienza è giunto l’intervento di Melania Rizzoli, che proprio in questi giorni ha dichiarato, al quotidiano Libero, di giustificare pienamente tutti coloro che optano per questa scelta, perché assistere attraverso il monitor di un ecografo all’aborto è, senza alcun dubbio, qualcosa di molto disturbante, di difficile da accettare, da comprendere, soprattutto perché mette di fronte ad una importante crisi di coscienza.